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ADSL - Tariffa oraria o a canone?


Tariffe e Modem, DSL e ADSL

Con il diffondersi della tecnologia DSL sta diventando progressivamente più accessibile l'internet veloce, molto più veloce di quella che eravamo abituati a usare con linea telefonica e modem tradizionale. Per limiti fisici del mezzo di trasmissione, infatti, quella non poteva superare superare i 56kbs(*). Con le recenti disposizioni di legge invece i provider che forniscono accesso in banda larga sono praticamente obbligati a fornire ai loro utenti connessioni a non meno di 640kbs, ossia un salto di più di 10 volte rispetto al vecchio modem.

Naturalmente si tratta sempre di limiti teorici. Se usando il modem difficilmente si raggiungevano i 56k, con una connessione DSL non sempre si riesce a beneficiare della massima velocità possibile. Ma il salto di qualità è enorme, evidente il colpo d'occhio durante la navigazione e lo scaricamento di file di grandi dimensioni.

Ma qual è la differenza fra DSL e ADSL? E quell'altra sigla che avrete forse letto, HDSL?

La radice in comune a tutti questi acronimi è DSL, (Digital Subscriber Line), ossia linea digitale a pagamento. L'importanza decisiva dell'invenzione della tecnologia DSL consiste nell'essere stata in grado di utilizzare la rete telefonica attualmente esistente in tutto il mondo, senza alcun bisogno di posare nuovi cavi. Da un punto di vista tecnico-strategico ciò è stato almeno in parte causa del parziale fallimento del progetto Socrate, intrapreso da Telecom anni addietro e il cui obiettivo era di portare cavi a fibra ottica in casa di tutti gli italiani, ovvero fino al tanto famigerato "ultimo miglio". Impresa evidentemente costosissima e infatti, non appena la ricerca iniziò a intuire e diffondere la reale possibilità di utilizzare il vecchio doppino di rame già esistente, il progetto si arenò.

La "A" di ADSL sta per "asimmetrico". I provider sfruttano il fatto che statisticamente gli utenti prelevano dati più di quanto ne inviino, privilegiando pertanto il download a scapito dell'upload. Nelle offerte di base attualmente disponibili si tratta di 640k in download e 256k in upload. L'avere due velocità massime diverse per download e upload consente ai provider di risparmiare banda e di servire pertanto un maggior numero di utenti.

Internet - La rete è globale

La "H" di HDSL sta invece per "High Bit-Rate", ovvero "ad alta velocità". Gli aggettivi "veloce" o "lento" sono ovviamente relativi ma sta di fatto che con questa particolare tecnologia è possibile raggiungere velocità anche nell'ordine di diversi megabit per secondo. Gli utenti tipici dell'HDSL sono le aziende, poiché è necessaria l'installazione di linee e dispositivi addizionali per il suo funzionamento, con conseguente lievitazione dei costi.

Attualmente nel nostro paese l'HDSL è l'alternativa per gli utenti che desiderino accedere alla banda larga ma che risiedono in zone non ancora servite dall'ADSL. Ciò si deve a scelte commerciali dei gestori e questo è purtroppo il rovescio della medaglia della privatizzazione Telecom: il prezzo da pagare da parte dell'utente per il decadere dell'obbligo dei gestori di servire ogni angolo del paese a pari condizioni.

In capo a non molto tempo tutto il paese dovrebbe arrivare a poter disporre uniformemente dell'ADSL a prezzi accessibili, ma ci vorrà ancora un po' di tempo.



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(*) kbs = unità di misura della velocità di trasmissione dei dati; 1kbs = 1000 bit al secondo, all'incirca equivalenti a 100 caratteri al secondo. Abbreviato spesso semplicemente in "k".

 

ADSL - La posa di un cavo per telecomunicazioni



Le offerte attualmente disponibili

Fino a pochi anni fa solamente le aziende più facoltose e gli enti pubblici come le università e gli istituti di ricerca potevano permettersi connessioni in banda larga. Oggi, invece, il privato cittadino che lo desideri (e se sufficientemente fortunato da risiedere in una delle zone servite dal traffico) può sottoscrivere per una manciata di Euro al mese uno di questi abbonamenti.

Le forme di utenza proposte al momento dai provider ricadono essenzialmente in due categorie: 1) tariffa a tempo e 2) con canone senza limiti di tempo. L'utente della prima categoria paga solamente il tempo effettivo di connessione e navigazione, senza alcun canone. Al contrario chi decida di sottoscrivere un contratto a canone pagherà solamente una cifra fissa mensile e potrà stare connesso anche 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno, senza alcun costo aggiuntivo.

Il calcolo sembrerebbe quindi semplice: basterà stimare il nostro tempo di connessione medio mensile, moltiplicarlo per la tariffa e confrontare il risultato con il prezzo del contratto a canone: se inferiore, preferiremo il contratto a tariffa; se superiore, quello a canone. Semplice. Oppure no?

Per rispondere meglio a questa domanda è necessario allargare un po' il campo di discussione e fare considerazioni di tipo più generale. Tanto per fare un esempio, 10 anni fa quanti avrebbero sostenuto la reale utilità del telefonino? Era tutt'al più una costosa stravaganza per facoltosi e che MAI sarebbe diventata un bene di largo consumo. Giusto? Ovviamente. E oggi, nel 2004, quanti sarebbero disposti a farne a meno? Il problema è che le persone si abituano a ciò che è comodo e piacevole, e ne vogliono sempre di più. Specie quando questo qualcosa ha un prezzo tutto sommato accessibile, o almeno così sembra.

L'uso limitato che oggi potremmo fare di internet potrebbe diventare assai più frequente nel prossimo futuro. Provate solo per un attimo a pensare a tutte le potenzialità offerte da una rete globale in grado di scambiare velocemente informazioni fra ogni angolo del globo. Pensate, esistono docenti universitari, opinionisti e futurologi che si occupano solo questo. Le applicazioni più avanzate che già stanno spuntando fuori, come lavatrici e frigoriferi connessi ad internet e che sinceramente riescono a far sorridere anche noi, potrebbero diventare una cosa del tutto normale nell'immediato futuro. Adesso pensate di nuovo al telefonino.

Per questo in caso di dubbio noi consigliamo di sottoscrivere senz'altro un contratto a canone. Sempre che siate ubicati in una delle zone servite, è chiaro. Solo a fronte di una reale, scarsa durata delle nostre connessioni faremmo meglio a sottoscriverne uno a tariffa a tempo. Ma in realtà sembra che molti utenti preferiscano ancora i contratti a tariffa. Perché?

È un fenomeno sociale abbastanza ben percepibile il fatto che fra le persone esista come una specie di "allergia ai canoni". Forse dovuto al fatto che sulle nostre bollette paghiamo da sempre un canone per l'uso della linea telefonica, e che crei anche più di un malcontento l'odiato canone che dobbiamo pagare per il possesso dell'apparecchio TV, fatto sta che i servizi venduti con formule tipo "tanto usi, tanto paghi, e senza canone" vadano oggi molto di moda.

Vi sono persone che hanno tolto o meditano di togliere la linea telefonica da casa per non dover più pagar più il canone. Ora usano solo il cellulare, convinti alla fine del mese di pagare di meno e forse in alcuni casi sarà anche vero. Ma non dimentichiamoci che le grandi aziende scelgono le loro mosse in modo da rimetterci il meno possibile. Anzi, da guadagnarci il più possibile. Hanno a stipendio specialisti il cui lavoro consiste proprio nel capire cosa si vende di più e meglio e certamente non spendono a caso cifre enormi in pubblicità.

Malgrado tutte le offerte e tutti i piani tariffari, il tempo di conversazione con il telefono cellulare costa ancora più caro di quello della linea fissa, e questo è un fatto. Ma dato che l'uso del cellulare si trasforma per molte persone quasi in un gioco, un passatempo, i gestori possono tranquillamente permettersi di chiedere qualcosa in più per concedere questo divertimento. Non avete mai fatto caso a quanto spendono i ragazzi solo di SMS? Sarà davvero possibile che alla fine del mese si spenda meno che con la linea fissa?

Vi invitiamo perciò a non trascurare questo importante aspetto dell'umana natura e a tenere sempre presente, nelle scelte di acquisto dove sia possibile scegliere fra "con canone" e "senza canone", la possibilità che in futuro possiate aumentare l'utilizzo che farete di quel servizio. In ogni caso potrete sempre cambiare tipo di contratto.

Per la televisione invece no, ci dispiace: dovrete continuare a pagare il canone per legge. Almeno finché non vi imporranno di pagare anche i minuti di utilizzo, ma senza scatto alla risposta.

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